Campagna “Aiutarli a casa loro? Fai un atto concreto!

Il progetto ”Aiutarli a casa loro? Fai un atto concreto“, si propone di intensificare gli sforzi, già in atto in Kenia, per aiutare un sempre maggior numero di persone ad acquisire una formazione sia scolastica sia professionale, che permetta alle nuove generazioni di affrontare il proprio futuro da protagonisti della rinascita sociale, economica e culturale del loro paese. Freedom Forever devolve l’intero importo delle donazioni ricevute per creare strutture e servizi, nel superamento di un’idea assistenzialista che crediamo porti solo dipendenza e incapacità di reagire in modo autonomo.

APPROFONDISCI I TEMI DELLA CAMPAGNA

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Le ragioni della campagna

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La locandina ufficiale

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Le sette scuole

MODALITA’ DI SOSTEGNO

Le donazioni per questa campagna non hanno un tetto, perchè siamo convinti che ognuno debba scegliere di donare ciò che può, in tutta libertà. Ogni euro ricevuto, rappresenterà un atto importante e concreto. Per donare bisogna, semplicemente, fare un click sul pulsante qui sotto “Donazioni”. Se vuoi rimanere in contatto con noi puoi mandarci una mail a mailforever06@yahoo.it, lasciando i tuoi recapiti o, semplicemente, il tuo indirizzo di posta elettronica. Saremo ben lieti di informarti sull’andamento della campagna e delle altre attività di Freedom Forever onlus. GRAZIE e A PRESTO!




Campagna 30mq di speranza

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LocCaq……delle Istituzioni e della società civile. E’ un tentativo di rompere uno schema, diffondendo a tutti i livelli, l’iniziativa che, per noi volontari, rappresenta, non solo una scommessa, ma il valore stesso di tutto ciò, che in questi anni, abbiamo costruito, e per il quale abbiamo lottato.

Il Centro anti crisi di quartiere, deve essere un’iniziativa riproducibile da tutti e, per fare questo, necessita di essere conosciuta e accettata, come una seria e fattibile soluzione sociale alla crisi.

Sarà difficile ottenere delle disponibilità di personaggi in vista, ed è per questo che, la campagna, ad ora, non prevede una fine, ma solo un inizio: ADESSO!

Idee

CorsoLingueCORSI DI INGLESE PER BAMBINI DAI 6 AI 10 ANNI

Cerchiamo volontari con una conoscenza scolastica dell’inglese, che possa tenere corsi per bambini. in una sorta di scuola di lingue auto gestita, all’interno del centro.

MonetaLocaleUNA MONETA di QUARTIERE

Chiamata anche complementare, comunitaria, regionale o a volte sociale, una moneta locale convive con una moneta ufficiale, l’euro, e mira a incoraggiare il commercio locale, a consentire uno scambio economico che non avrebbe avuto luogo senza di essa, a mettere in collegamento bisogni insoddisfatti in valuta ufficiale e le risorse o le competenze sotto-utilizzate dal sistema monetario classico. Monete locali: quando l’euro non basta più

orto_socialeORTI COLLETTIVI

Sono spazi verdi coltivabili ai margini delle città. Non appartengono a chi li coltiva ma in genere alle municipalità, che li assegnano a coltivatori non professionisti che ne fanno richiesta. Negli ultimi anni in tutte le città europee e nordamericane il numero delle persone che vogliono coltivare un orto è andato via via crescendo.Spesso gli orti vengono coltivati in forma collettiva, come giardino comunitario. A Milano è nata addirittura una rete, quella delle Libere rape metropolitane, che raccoglie tutti gli orti e le realtà di verde spontaneo e “partecipato”. Una semplice idea da costruire insieme, i cui benefici, in questo caso i frutti della terra, vengono suddivisi tra coloro che vogliono partecipare a questo progetto, creando in questo modo, una rete di persone che iniziano ad entrare nella mentalità dell’auto produzione.

AnzianiegiovaniSCAMBIO di CONOSCENZA

Lo scambio generazionale come antidoto al vuoto generazionale che rende le persone, nate in anni diversi, piene di pregiudizi, di incomunicabilità ed incomprensione. Per superare ciò, e nel limite delle possibilità di spazio fisico del Caq, si lancia l’idea dei “corsi di scambio della conoscenza”, nei quali gli anziani insegnano una professione ai giovani, secondo la loro esperienza lavorativa, e i giovani insegnano agli anziani, ad esempio, l’uso regolare e quotidiano della tecnologia.

Bimbi-divisa.jpgLettera aperta ai sostenitori di progetti di solidarietà internazionale

In questi ultimi due anni in Kenya si sta consumando quello che, per coloro che hanno avuto esperienza in questo Paese, si aspettava da tempo: la polveriera è esplosa e l’odio sta vincendo, mentre la situazione economica versa in condizioni drammatiche
Iniziamo col dichiarare il fallimento dell’umanitarismo, cioè di quell’idea di beneficenza e carità che, da sempre, contraddistingue l’opera dei volontari nel cosiddetto “Terzo Mondo”. La beneficenza, l’atto di versare denaro per aiutare un’associazione piuttosto che un’altra, secondo noi, non solo ha grandissimi limiti ma, per assurdo, può essere controproducente in relazione alla crescita di quel tale Paese.
L’atto di donare è, in se, un buon atto, se fatto con intelligenza e senso critico, altrimenti è un gesto vuoto, fatto più per se stessi che per gli altri. Vogliamo dire che è tempo, ormai non rinviabile, di aprire gli occhi e il cuore, ed accorgersi che c’è più bisogno di umanesimo che di umanitarismo, c’è bisogno, cioè, di meno carità e più sguardo critico verso un modello sociale che l’Africa, che è il più ricco dei continenti, deve ingoiare, subire e morire, tra mille stenti, mille umiliazioni, mille genocidi nascosti o palesi che siano.
Allora a questo punto è necessario farsi alcune domande, cari sostenitori: “Perché un bambino africano ha bisogno di essere adottato?”, “Perché, io bianco, posso andare in Africa quando voglio, e un Africano non può fare lo stesso verso l’Europa?”, “Perché, ripetiamo, l’Africa che è il più ricco dei continenti, vive nelle condizioni in cui sappiamo?”. Per troppi anni la più gettonata delle risposte è stata:”Perché l’Africa è povera!”. Questo era il massimo del pensiero comune. Oggi diciamo no, non è così, e vi diciamo che dietro quel disastro c’è lo sfruttamento dei potenti nei confronti dei deboli (Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale e Multinazionali), ed il fatto più sconcertante è che, tutti noi, chi più chi meno, siamo responsabili di questo. Da una parte sosteniamo un bambino a distanza, e dall’altra continuiamo a rimpinzarci da Mc Donald, a dare la cioccolata della Nestlè ai nostri figli, a bere litri di Coca Cola e ad avere il conto corrente in una banca armata.
E no, carissimi tutti, così non va, anzi così si va esattamente dove stiamo andando, cioè, in bocca ad una crisi inimmaginabile, che non solo sta toccando il portafoglio di tutti, ma i sentimenti, le relazioni umane, i credi ideologici e quelli religiosi. Sta vincendo la violenza, in un disinteresse generale che fa soffrire, nel vedere la sofferenza, la solitudine, la mancanza di futuro del genere umano. Bisogna aprire gli occhi ed accettare che, il modello sociale che stiamo adottando ed abbiamo difeso, è fallito. E’ necessario accettare questo, e mettere tutto in discussione, a favore di un nuovo modello sociale non violento, basato su vere e pari opportunità per tutti, senza sfruttamento e col massimo della disponibilità ad aiutare, questa volta veramente, chi è in svantaggio, affinché, questi, abbia dignità di persona sopra ogni altra cosa.
Questa lettera è anche riferita a tutte le associazioni che continuano, incredibilmente, a dare del “Continente Nero”, un’immagine pietista, incapace di reagire, un’immagine umiliante di quei popoli che sono, di fatto, la culla della civiltà. Vi chiediamo, pertanto di spiegare, le ragioni di quella povertà. Forse farete qualche adozione in meno, ma certamente getterete nuove e solide basi per un’Africa nuova.
Dal nostro punto di vista, l’Africa non ha bisogno solo dei nostri soldi, ma della nostra volontà di lavorare insieme per creare, in ogni dove, una nuova forza morale e non violenta, basata sulla riconciliazione,che faccia, di quel continente, un continente autonomo, dignitoso e pieno di futuro.
Vi chiediamo di riflettere, di prendere in considerazione che il momento è critico per tutti, ed esiste un’urgenza tale che spinge a fare in fretta per costruirla, in tutto il mondo, questa nuova, grande forza morale non violenta, in cui l’essere umano non sia lo strumento per sostenere questo sistema sociale inumano, ma creatore di nuove cose, nuovi modi di pensare, tutti protesi alla centralità della persona, unica ed indiscutibile.

Quattordici anni di storia

I volontari di Freedom Forever sono attivi in Kenya dal maggio del 2000, data in cui, decisero di avviare le attività di appoggio umano dopo una ricerca ed uno studio sui possibili paesi in cui impegnarsi. Il Kenya fu scelto soprattutto per la grandissima differenza tra ricchi (una esigua minoranza) e poveri (la maggioranza), che scatena la tipica contraddizione delle megalopoli terzomondiste in cui grattacieli si oppongono a milioni di baraccopoli. Una situazione che provoca una povertà che va al di là del suo stesso concetto e porta a conoscere realtà di inimmaginabile degradazione fisica e morale. I primi passi furono di presa atto di un territorio sociale difficilissimo da comprendere e molto violento in cui, il denaro, sembra essere l’unica cosa per cui vale la pena vivere e, purtroppo, anche morire. Era maggio dell’anno 2000

Le ragioni di un progetto

Quando abbiamo visto e conosciuto le condizioni dei bambini in età pre scolare dei villaggi keniani, abbiamo capito che, quei piccoli occhi, ci sarebbero rimasti nel cuore per sempre ed un’enorme volontà di fare qualcosa per loro ci è sorta da dentro con naturalezza e spaventosa forza.

L’azione di Freedom Forever in Kenya non è basata sulla carità o sull’assistenzialismo, bensì sulla collaborazione tra umanisti italiani e umanisti keniani per un unico grande progetto: ridare la dignità a chi l’ha persa, mediante un grande lavoro, totalmente volontario, di progettazione e messa in opera di progetti che vanno al di là del significato in se, perché aiutano alla collaborazione, al superamento dei pregiudizi e all’auto organizzazione delle comunità.

I progetti in questo momento

Otto scuole materne, una elementare, con venticinque progetti paralleli per sostenere queste strutture di base, organizzati dai membri del posto, appartenenti all’Associazione Umanista kenyana “Humanist Empowerment Programmes”, della quale Freedom Forever è unica parter di cooperazione, grazie alla rete internazionale del Movimento Umanista. Per supportare tutto questo è possibile partecipare ad un programma di sostegno a distanza.

La costruzione della scuola materna di Mbale

Sorge nel villaggio di Mbale, appartenente al distretto di Vihiga, nelle vicinanze della città di Kisumu, uno dei grandi centri del Kenya occidentale, bagnato dal lago Vittoria. Un’opera conseguita con l’aiuto e la collaborazione reciproca di Freedom Forever onlus e Humanist Empowerment Programmes, ed una cordata italiana di sostenitori. In questo modo, un territorio in cui erano presenti soltanto costruzioni di fango, ora, esiste una struttura in cemento che ospita più di 250 bambini della scuola materna.

Il sostegno a distanza, E’ un sostegno continuativo che offre ad un bambino la possibilità di andare a scuola, di curarsi e di vivere una vita degna, rimanendo nel suo paese e con la sua famiglia. E’ molto più di un semplice aiuto economico, poiché stabilisce un vincolo di solidarietà, di comprensione e di affetto reciproco tra popolazioni diverse. E’ un segno concreto dell’unione dei popoli di cui oggi si vede chiaramente la necessità. I paesi coinvolti nel progetto sono villaggi e città rurali, sparse nelle varie provincie del centro ed ovest del Kenya. Qui, la rete di volontari locali si preoccupa che i bambini, una volta adottati, frequentino la scuola ed abbiamo cure, cibo, vestiti. Ti invitiamo quindi a partecipare a questa rete di solidarietà internazionale, non soltanto adottando un bambino, ma aiutandoci nell’ampliamento di questo progetto, proponendo l’adozione a distanza ai tuoi amici e facendoti carico di seguire un gruppi di adottanti.

Abbiamo scelto il sostegno collettivo di una classe intera di una delle otto scuole gestite direttamente dai volontari Kenyani, come soluzione di condivisione per le necessità collettive di tutti i bambini. I membri di Freedom Forever e  Humanist Empowerment Programmes”, si impegneranno a fornire reciprocamente materiali, e del sostegno a distanza e dei sostenitori ad ogni trimestre scolastico (tenendo presente i tempi tecnici di realizzazione).

Modalità tecniche del sostegno a distanza. Il contributo è di 310 euro annuali, pagabili annualmente (in un’unica soluzione di 310 euro), semestralmente (155 euro in due soluzioni), e trimestralmente (77,50 in quattro soluzioni), per mezzo della compolazione del bollettino postale.

Il 25% della somma di ogni sostegno a distanza e di ogni donazione in qualsivoglia forma, è trattenuta da Freedom Forever per la gestione di tutte le spese relative al mantenimento dell’associazione stessa e delle relative spese per il mantenimento di ogni progetto:burocrazia, spostamenti, diffusione ecc. fermo restando che, i volontari di Freedom Forever non ricevono compenso alcuno per la loro opera di volontari

I materiali. Ogni sei mesi circa chiederemo ai volontari di  Humanist Empowerment Programmes”, di fornirci per ogni adozione collettiva: pagella, foto e disegno dei bambini inseriti nel programma. Mentre a chi sostiene chiederemo : una lettera e una foto. Questo per far si che si possa parlare, davvero, di cooperazione internazionale, in cui ogni parte da il suo contributo per la riuscita finale di tutti i progetti